Adattamento ai cambiamenti climatici: gli stati EU fanno progressi, secondo un report dell’EEA

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Gli Stati membri dell’UE riconoscono l’importanza di adattarsi agli impatti di ondate di calore, siccità, inondazioni, forti precipitazioni e cambiamenti di temperatura e di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici in un’ampia gamma di settori interessati, come l’agricoltura o la gestione delle acque e dei rischi di catastrofe. Questi sono i principali risultati di un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) che valuta lo stato delle azioni nazionali di adattamento nel 2021.


Fonte: European Environment Agency website

I livelli di investimento e di finanziamento per l’attuazione dei piani di adattamento sono molto diversi tra gli Stati membri dell’UE, come emerge dal rapporto dell’AEA “Advancing towards climate resilience”.

Il rapporto fornisce un’istantanea delle azioni di adattamento nazionali di tutti gli Stati membri dell’UE per il 2021, sulla base delle relazioni nazionali presentate alla Commissione europea nell’ambito del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e sull’azione per il clima. Dove possibile, il rapporto confronta anche le misure di adattamento con le informazioni precedenti per descrivere i progressi compiuti negli ultimi anni. Inoltre, la pubblicazione include alcuni dati della Turchia, che non è uno Stato membro dell’UE ma è membro del SEE.

Progressi nelle azioni di adattamento

Le iniziative nazionali di adattamento e gli accordi istituzionali generali sono stati ulteriormente sviluppati e rafforzati in molti Stati membri dell’UE per orientare meglio le politiche di adattamento tra i diversi livelli di governo e i settori interessati. Sono stati compiuti progressi anche nel garantire che le priorità di adattamento ai cambiamenti climatici siano considerate in un’ampia gamma di politiche.

Molte delle misure segnalate dagli Stati membri dell’UE riguardano in particolare le attività che sostengono la sensibilizzazione, lo sviluppo delle capacità e la formazione, l’inclusione dei cambiamenti climatici nelle materia dell’ambito della formazione e della scuola, oltre al sostegno all’adattamento a livello regionale e locale.

Si rileva nel rapporto un incremento dei finanziamenti per politiche e iniziative di adattamento, tuttavia rimangono diversi problemi, tra cui quello di come misurare e valutare questi finanziamenti dato che la maggior parte di queste misure sostiene anche altri obiettivi economici, sociali e ambientali e non sempre vengono esclusivamente per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Secondo quanto rilevato nel rapporto, pochi Stati membri hanno dedicato fondi nazionali per finanziare l’attuazione dei piani nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici.

Altri risultati chiave

  • In diversi Stati membri esistono requisiti legali o impegni politici per istituzionalizzare l’aggiornamento periodico delle valutazioni del rischio climatico. Tuttavia, il loro aggiornamento sistematico, completo e regolare rappresenta un’eccezione piuttosto che la regola.
  • La maggior parte dei Paesi si affida ancora a politiche “soft”, che non prevedono impegni giuridicamente vincolanti, e a una cooperazione volontaria, informale e non gerarchica. Sempre più Stati membri utilizzano le leggi nazionali sul clima per avere a disposizione strumenti giuridici più severi per far rispettare gli obiettivi e le strategie di adattamento.
  • Gli aspetti di giustizia sociale dell’adattamento non sono ancora integrati in tutti i Paesi. Tuttavia, questi aspetti sono sempre più importanti e mirano ad affrontare la distribuzione diseguale dei rischi climatici, che colpiscono maggiormente segmenti di popolazione più vulnerabili.
  • Una governance efficace e multilivello comprende una serie di reti e una serie di meccanismi di collaborazione tra governi subnazionali. Queste reti e collaborazioni svolgono un ruolo essenziale nel sostenere i governi locali nello sviluppo e nell’attuazione delle loro strategie di adattamento e dei loro piani d’azione locali.
  • Il monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione sono utilizzati principalmente per i seguenti tre obiettivi: comprendere meglio l’attuazione delle politiche, identificare i rischi climatici e misurare l’efficacia delle politiche nel ridurre gli impatti, i rischi e le vulnerabilità dei cambiamenti climatici.

Il rapporto “Advancing towards climate resilience” è un prodotto dell’ETC CA, European Topic Centre Climate change adaptation and LULUCF, un consorzio di organizzazioni europee che operano nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici e dell’uso del suolo, dei cambiamenti di uso del suolo e della silvicoltura (LULUCF) che lavora in collaborazione con l’Agenzia europea dell’ambiente nell’ambito di un accordo quadro di partenariato per il periodo 2022-2026. L’ETC CA è coordinato dalla Fondazione CMCC e supporta l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) nel sostenere l’attuazione e gli sviluppi della legislazione e della politica dell’UE attraverso il monitoraggio e la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici, dei pericoli e dell’adattamento e del LULUCF, contribuendo all’armonizzazione, alla valutazione della qualità e alla condivisione di dati e/o informazioni; il principale processo politico supportato è la Strategia dell’UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici, nel quadro del Green Deal dell’UE.

Photo: Public Domain from https://www.rawpixel.com/image/3299846

 

 

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